
Cartelle prescritte e mai notificate per oltre euro 380.000: contribuente ottiene l’annullamento
Annullata parzialmente un’intimazione esattoriale di circa 412 mila euro contenente 17 cartelle mai notificate o relative a tributi già prescritti, emessa a carico di un architetto

Dichiarata inammissibile la domanda : la Commissione Straordinaria di Liquidazione di un Comune siciliano non dovrà ammettere anche gli interessi ad una banca
Nello specifico, il Tar ha statuito che dirimente risulta il richiamo al petitum sostanziale, dal momento che la controversia verte su diritti soggettivi “dinanzi alla quale l’Amministrazione non dispone di poteri di natura discrezionale, ma ha solo poteri vincolati di accertamento”.

Il Comune non dovrà pagare i danni scaturenti alla mancata aggiudicazione dell’appalto di servizi
Ad avviso del Tar, infatti, parte ricorrente non adempiva all’onere probatorio su di essa incombente, con la conseguenza che veniva respinta ogni domanda perché sprovvista di adeguata prova e pertanto il Comune non dovrà pagare nessun importo al professionista

Un Comune dell’agrigentino non dovrà pagare oltre 690 mila euro per un contenzioso con un istituto di credito specializzato nel factoring e nel recupero crediti verso le pubbliche amministrazioni.
Nel caso in esame, sono state accolte le eccezioni mosse dell’Ente Locale, ed infatti com’è scritto nella sentenza, la banca, quale cessionaria dei crediti, non ha prodotto alcun contratto nella forma prevista dalla legge, ma solo una moltitudine di fatture.

Sentenza del Tribunale penale di Sciacca: non vi fu alcun abuso edilizio
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Sentenza del Tribunale penale di Sciacca: non vi fu alcun abuso edilizio
Il caso ha origine nel 2014 quando la proprietà di un immobile otteneva dal Comune di Sciacca un’autorizzazione con la quale veniva legittimata ad eseguire delle opere di ristrutturazione e demolizione.
Iniziati i lavori, insorgeva un sopralluogo congiunto tra un tecnico comunale e la Polizia Municipale di Sciacca. Tali soggetti si trovano, giunti sul posto, dinanzi ad un cantiere a cielo aperto, nel quale erano presenti, solamente in un lato, alcuni pilastri in legno imbullonati e non fissati in maniera definitiva al piano di calpestio.
Ebbene, a seguito di tale ispezione veniva redatta una relazione che sostanzialmente lamenta: un aumento del volume, ed una non meglio precisata difformità rispetto le opere.
Ne derivava che, a seguito di ciò, la Polizia Municipale poneva sotto sequestro il cantiere, ed il Comune di Sciacca revocava in autotutela l’autorizzazione.
Da ciò è conseguito un calvario giudiziario lungo nove anni, nel quali i soggetti coinvolti nella vicenda venivano accusati, a vario titolo, di: truffa, falso e reati edilizi.
Cominciato il processo, l’Avv. Fabio Toto ha da subito messo in evidenza che gli abusi edilizi sono contestabili solamente quando la difformità tra quanto autorizzato e quanto poi realizzato sia misurabile ed accertabile. In particolare, si è evidenziato che l’aumento di volume andrebbe rilevato prendendo come riferimento la lunghezza, la larghezza e l’altezza di un manufatto già realizzato.
Ed invece, il presente processo penale traeva origine da presunte irregolarità urbanistiche mai individuate e quantificate.
Ebbene, il Tribunale accogliendo per intero le tesi sostenute dal difensore ha assolti gli imputati perché il fatto non sussiste, ponendo così fine ad una lunga sventura giudiziaria.

Cartelle di pagamento per oltre 5.500 euro mai notificate: nulla deve un autonoleggio all’agente della riscossione
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Cartelle di pagamento per oltre 5.500 euro mai notificate: nulla deve un autonoleggio all’'agente della riscossione
Lo Studio Legale Toto ha assistito un autonoleggio in un’azione finalizzata ad ottenere l’annullamento di un’intimazione di pagamento.
Nello specifico, alla società veniva notificato dall’agente della riscossione un’intimazione di pagamento relativa a dei crediti derivanti da violazioni del Codice della strada per un ammontare di oltre 5.500 euro.
Invero, questa apprendeva che le pretese in questione si fondavano in forza della presunta conoscenza delle cartelle di pagamento, relative a violazioni del Codice della strada mai conosciute.
Per tale ragione la società si è rivolta all’Avv. Fabio Toto, il quale ha intrapreso una procedura giudiziaria finalizzata all’annullamento dell’ingiunzione di pagamento illegittimamente emessa.
In particolare, il Giudice accogliendo le tesi sostenute dal legale ha stabilito che l’ente della riscossione, ha erroneamente emesso l’ingiunzione di pagamento, senza che la società abbia preventivamente avuto conoscenza delle cartelle relative alle infrazioni al codice della strada, le quali costituiscono l’atto necessario per la pretesa creditoria.
La sentenza è interessante perché ribadisce il principio secondo cui l’intimazione di pagamento deve essere preceduta dalla corretta notificazione delle cartelle, solo in tale circostanza il contribuente è in grado di conoscere il contenuto ed i motivi della pretesa creditoria.

Dichiarata inammissibile la domanda: il Comune non dovrà pagare oltre 500.000 euro alla Banca
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Dichiarata inammissibile dal Tribunale civile la domanda: il Comune non dovrà pagare oltre 500 mila euro alla Banca
La vicenda ha inizio nel 2016 quando un istituto di credito specializzato nel factoring e nel recupero crediti verso le Pubbliche Amministrazioni, acquistava dei crediti vantati nei confronti di un Comune nisseno per un ammontare di € 558.032,28.
La Banca notificava al Comune gli atti di cessione dei crediti ed insorgeva una controversia in ordine al pagamento.
A seguito di apposita domanda giudiziale promossa dalla Banca, la vicenda approdava dinanzi al Tribunale di Caltanissetta, il quale ha stabilito con sentenza che l’Ente Locale, difeso dall’Avv. Fabio Toto, non dovrà pagare € 558.032,28.
Il giudice accogliendo la tesi sostenuta dal Comune, ha stabilito che nonostante l’acquisto dei crediti e le notificazioni degli stessi, l’Ente Pubblico nulla deve all’istituto di credito poiché lo stesso non è riuscito a dimostrare la sussistenza di un rapporto di lavoro, ancora in corso, con il suo procuratore speciale.
In particolare, dagli atti e dai documenti forniti dalla Banca non era possibile sostenere che chi aveva conferito il mandato per il recupero del credito fosse ancora dipendente dell’istituto.

Depuratore: un Comune del palermitano non deve farsi carico di pagare i costi per i lavori straordinari a seguito di furti
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Depuratore: un Comune del palermitano non deve farsi carico dei costi dei lavori di somma urgenza
La vicenda ha inizio nel 2016, quando un consorzio siciliano in liquidazione indiceva una gara finalizzata ad individuare una ditta che provvedesse alla gestione e alla manutenzione dell’impianto di depurazione.
L’attivazione di tale depuratore risulta particolarmente importante poiché copre il fabbisogno del comprensorio, che interessa oltre la zona industriale anche i Comuni limitrofi.
La gara veniva espletata e risultava aggiudicataria una società.
All’atto di consegna del sito veniva constatato che l’impianto in quel momento non poteva essere messo in funzione a causa del furto dei cavi di alimentazione elettrica e di comando.
Per tale ragione, un nuovo ente pubblico, che nel frattempo, era subentrato nei compiti e nelle funzioni degli ex Consorzi in liquidazione, incaricava la ditta appaltatrice l’esecuzione di ulteriori lavori per un totale di €. 157.800,00 oltre IVA.
Insorgeva una controversia giudiziaria in ordine al pagamento di tali somme tra un Comune del palermitano, patrocinato dall’Avv. Fabio Toto, e gli altri soggetti coinvolti nella vicenda.
Nello specifico, il nuovo ente pubblico riteneva, richiamando la legge regionale n. 8 del 2012, di non essere succeduta nei rapporti attivi e passivi del soppresso Consorzio e che gli ulteriori lavori fossero a carico dei Comuni che usufruiscono del depuratore.
Il Tribunale di Palermo chiudendo una vicenda lunga anni, ha accolto la tesi sostenuta dall’Avv. Fabio Toto ed ha stabilito che il soggetto tenuto al pagamento degli ulteriori lavori è l’ il nuovo ente, ovvero l’unico che ha stipulato i contratti di appalto ed al quale sono state intestate le fatture.

La tutela giurisdizionale: dimensione storica e costituzionale
L’Avv. Fabio Toto interverrà nella qualità di relatore al convegno “La tutela giurisdizionale: dimensione storica e costituzionale”.

Volo partito in ritardo e viaggio di ritorno cancellato: una compagnia aerea risarcisce sei passeggeri
Sei passeggeri della tratta Catania-Amsterdam con scalo a Francoforte hanno intentato causa contro la compagnia aerea Lufthansa per avere cancellato le prenotazioni, il legale: “La società ha chiesto di transigere”