Un Comune dell’agrigentino non dovrà pagare oltre 690 mila euro per un contenzioso con un istituto di credito specializzato nel factoring e nel recupero crediti verso le pubbliche amministrazioni.

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Il Comune non dovrà pagare oltre 690 mila euro per un contenzioso con un istituto di credito milanese specializzato nel factoring e nel recupero crediti verso le pubbliche amministrazioni.
Un Comune dell’agrigentino non dovrà pagare oltre 690 mila euro, così ha deciso il Tribunale di Agrigento nel corso di un processo civile durante il quale la banca aveva citato in giudizio il comune siciliano, rappresentato dall’avvocato Fabio Toto.
La banca aveva chiesto di oltre 690 mila euro, il Comune aveva contestato questa richiesta, evidenziando, tra le altre, l’assenza dei contratti stipulati in forma scritta.
Nel caso in esame, sono state accolte le eccezioni mosse dell’Ente Locale, ed infatti com’è scritto nella sentenza, la banca, quale cessionaria dei crediti, non ha prodotto alcun contratto nella forma prevista dalla legge, ma solo una moltitudine di fatture.
Per il giudice queste non costituiscono elementi sufficienti ad integrare il requisito della titolarità del credito, con la conseguenza che è stata rigettata ogni domanda avanza dalla banca perché sprovvista di adeguata prova e pertanto il Comune non dovrà pagare nessun importo all’istituto di credito.