Sentenza del Tribunale penale di Sciacca: non vi fu alcun abuso edilizio

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Sentenza del Tribunale penale di Sciacca: non vi fu alcun abuso edilizio
Il caso ha origine nel 2014 quando la proprietà di un immobile otteneva dal Comune di Sciacca un’autorizzazione con la quale veniva legittimata ad eseguire delle opere di ristrutturazione e demolizione.
Iniziati i lavori, insorgeva un sopralluogo congiunto tra un tecnico comunale e la Polizia Municipale di Sciacca. Tali soggetti si trovano, giunti sul posto, dinanzi ad un cantiere a cielo aperto, nel quale erano presenti, solamente in un lato, alcuni pilastri in legno imbullonati e non fissati in maniera definitiva al piano di calpestio.
Ebbene, a seguito di tale ispezione veniva redatta una relazione che sostanzialmente lamenta: un aumento del volume, ed una non meglio precisata difformità rispetto le opere.
Ne derivava che, a seguito di ciò, la Polizia Municipale poneva sotto sequestro il cantiere, ed il Comune di Sciacca revocava in autotutela l’autorizzazione.
Da ciò è conseguito un calvario giudiziario lungo nove anni, nel quali i soggetti coinvolti nella vicenda venivano accusati, a vario titolo, di: truffa, falso e reati edilizi.
Cominciato il processo, l’Avv. Fabio Toto ha da subito messo in evidenza che gli abusi edilizi sono contestabili solamente quando la difformità tra quanto autorizzato e quanto poi realizzato sia misurabile ed accertabile. In particolare, si è evidenziato che l’aumento di volume andrebbe rilevato prendendo come riferimento la lunghezza, la larghezza e l’altezza di un manufatto già realizzato.
Ed invece, il presente processo penale traeva origine da presunte irregolarità urbanistiche mai individuate e quantificate.
Ebbene, il Tribunale accogliendo per intero le tesi sostenute dal difensore ha assolti gli imputati perché il fatto non sussiste, ponendo così fine ad una lunga sventura giudiziaria.